Un piatto della tradizione veneta. "Tasto" non sta a indicare un tipo di padella come in molte parti dell'Italia, ma significa letteralmente "prova" o "assaggio" (da tastar).
Quando i contadini ammazzavano il maiale e preparavano l'impasto per i salami, ne prelevavano una piccola parte con cui preparare un risotto. Serviva ad assaggiare l'impasto per capire se la dose di sale era giusta.
Si sgrana per bene l'impasto in un filo d'olio caldo. Dopo averlo rosolato si aggiunge del vino bianco secco e lo si lascia cuocere per una buona mezz'ora.
Il sale, ovviamente, non ci va!
Una volta cotto, lo si mette da parte e nel fondo rimasto si fa stufare della cipolla tritata finemente. Quindi si aggiunge il riso e si procede con la normale cottura del risotto. A metà si riunisce il tasto cotto e ben sbriciolato.
Come tocco personale, ho aggiunto dei funghi porcini secchi ammollati.